giovedì 21 giugno 2007

Aforisma sulla Zhong guo

La Cina assorbe, metabolizza.E resta la Cina.

da "Il libro nero della Cina"- ed.Guerini e associati

mercoledì 30 maggio 2007

Il concetto di BELLEZZA per i cinesi...


Nella tradizione orientale la bellezza non si esaurisce con l'estetica, ma è frutto di equilibrio fra interiore ed esteriore e pertanto parte da una perfetta conoscenza del sé. La bellezza non è dunque perfezione di forma, ma armonia, che si traduce in sensazione di vitalità positiva. In questa ottica lo scopo dell'intervento terapeutico non è eliminare le imperfezioni cancellandole sino a snaturare se stessi, ma armonizzare gli inestetismi, ridurli ed accettarli. La bellezza si "coltiva" anche grazie alla serenità che deriva dalla capacità di conoscersi e di accettarsi, il rispetto del proprio corpo (evitando il fumo, i farmaci inutili, i comportamenti a rischio o stressanti, l'eccessiva esposizione al sole, la disidratazione), il rispetto dei ritmi (sonno-veglia e accordo con le stagioni), l'alimentazione, che deve essere in accordo non solo alle caratteristiche bromatologiche (dieta quantitativa), ma anche alle caratteristiche costituzionali individuali e alle stagioni, per sfruttare il potere nutritivo energetico degli alimenti. Poiché però occorre ammettere che viviamo stili di vita molto lontani dall'ideale, con conseguente incapacità di conservare la bellezza in noi, sono utili alcune indicazioni di trattamento estetico mediante massaggio e agopuntura, secondo schemi collaudati e verificati in studi sperimentali.

Quindi solo applicando assieme i vari aspetti della MTC e soprattutto gli aspetti più sottili (meditazione, ginnastiche corporee, ecc.) e preventivi (dietetica) e non solo esterni (massaggio, agopuntura), si può agire sullo stato della cute e pertanto sull'estetica individuale.

Oggi, in una Cina che presenta innovativi ed accelerati cambiamenti, dove il capitalismo ed il materialismo sono all'ordine del giorno, la presenza fisica ha un forte peso per la società: a Pechino è stata organizzato il concorso "Miss Rifatta", dove la condizione fondamentale per partecipare era aver subìto una o più operazioni di chirurgia plastica. A contendersi lo scettro di reginetta della bellezza artificiale si sono trovate venti concorrenti di età compresa tra i 17 ed i 62.
La chirurgia plastica in un solo anno ha avuto un "grande balzo in avanti" in Cina, portando l'industria del ritocco ad un fatturato di 1,8 mld di Euro nel solo 2003, con un aumento del 40% dei ritocchi con i bisturi. Sono stati più di 26mila gli interventi nella sola Pechino, dove il "Plastic Surgery Hospital" ogni settimana riceve una media di 200 domande di interventi, mentre a Shanghai alcuni ospedali militari si sono trasformati in cliniche specializzate della plastica. Dai soldati feriti i chirurghi sono passati ad eseguire operazioni su persone alla ricerca dell'eterna giovinezza e della perfezione. Ma se questa ricerca del non invecchiare e della bellezza è un fenomeno in maggioranza femminile la sfera ha colpito anche le adolescenti insoddisfatte e non ha risparmiato neppure i bambini, (ovviamente non per loro scelta) infatti nelle cliniche si presentano sempre più spesso genitori anche di piccoli di appena tre anni che richiedono modifiche agli occhi o l'aggiunta di fossette, ma fortunatamente la maggior parte dei medici ritiuta di operare minorenni a meno che non siano rimasti deturpati da incidenti o nati con pesanti deformazioni. In continua ascesa sono la liposuzione, la blefaroplastica, il lifting poiché sono sempre più richieste le modifiche ai poco amati occhi a mandorla (principale veicolo del fascino asiatico), alle sopracciglia ed al naso. Le donne cinesi essendo diventate più ricche ed indipendenti sono più esigenti riguardo al loro aspetto; molte ricercano fondamentalmente sembianze occidentali, altre richiedono interventi di allungamento delle gambe per ottenere più opportunità di lavoro in particolari settori dei servizi, altre vogliono sfoggiare la bellezza come arma poiché così risultano più gradite nei circoli sociali. Le statistiche continuano a dimostrare che la soddisfazione che apporta un fisico affascinante migliora altamente la qualità della vita.

lunedì 28 maggio 2007

Living in China...Cheap or expensive?


La Cina non è un paese costoso, i prezzi sono ancora molto bassi comparati a quelli italiani. I viaggi individuali sono dunque, per chi abbia una minima conoscenza del cinese e un notevole spirito d'avventura, la cosa più economica e spesso l'unico modo che poter "capire" la Cina.
Ricordatevi di contrattare sempre tutto: in Cina è un abitudine e un piacere per tutti e chi non lo fa passa per un allocco. Non si contratta solo al mercato ma anche negli alberghi (anche sul prezzo delle camere!). La spesa per i viaggi individuali dipende molto dunque anche dalla vostra abilità nel contrattare.

Un pasto medio costa sui 2 - 2,60 euro; un pernottamento medio in camera doppia sui 25 euro. Gli spostamenti in treno sono molto economici (il biglietto Nanchino - Shanghai in treno rapido circa 3,5 ore costa sui 6,20 euro)e anche sulle tariffe aeree interne si può contrattare, l'aereo costa dunque relativamente poco. Molto costoso è invece il biglietto aereo internazionale che in classe turistica aperto ad un mese costa circa 1.032 euro; ricordatevi comunque che se avete meno di 26 anni, potrete usufruire di tariffe super scontate che si aggirano attorno a 516 euro.

Sebbene i viaggi organizzati siano più costosi offrono al turista un' agilità di movimenti altrimenti impensabile in Cina dove, anche solo per viaggiare in treno, bisogna comperare il biglietto con giorni di anticipo, senza considerare le difficoltà che la lingua comporta.

Numerose sono le proposte delle maggiori agenzie italiane che da anni operano per la Cina, si va dai tour delle grandi città: Pechino, Xi'an, Shanghai, Nanchino, Suzhou, Hangzhou (2.100 - 2.700 euro circa), Pechino, Hangzhou, Shanghai, Xi'an, Guilin, Canton, Hong Kong (3.600 euro circa); ai viaggi nelle regioni più remote abitate da minoranze etniche:Yunnan (3.100 euro circa), Tibet (3.700 euro circa), Xinjiang (3.700 euro circa), alle crociere sullo Yangtze (la sola crociera, senza il biglietto aereo dall'Italia costa sui 1.300 euro).

sabato 26 maggio 2007

Around China...Le città principali

In Cina ci sono circa oltre 40 città con più di 1 milione di abitanti cadauna.
Le città principali sono:
- Shanghai, la città più estesa,è il più importante centro portuale (il nome Shanghai, infatti, significa “città sul mare”)e il massimo centro industriale dell’Asia intera;
- Pechino, capitale e centro culturale;
- Tianjing, città portuale sul grande canale;
- Hong Kong.

PECHINO

Nel corso della storia Beijin fu più volte distrutta e riedificata, cambiando molte volte nome: nel 1215 venne devastata dai Mongoli ma pochi anni dopo fu ricostruita dal suo successore Kublai Khan, fu questa la città , di forma quadrata e cinta di mura, chiamate allora Khanbalig, che in Marco Polo conobbe e descrisse nella sua opera "Il Milione".
Nel XV secolo l’imperatore Young Leo la trasformò in una splendida capitale, come ancora oggi si può osservare. La città ha una caratteristica forma a rettangoli concentrici intorno al luogo sacro costituito dal palazzo imperiale. Solo dopo la caduta dell’impero, nel 1911, fu realizzata la grande Piazza Tien An Men, la più grande del Mondo,luogo delle immense adunate di popolo al tempo di Mao Tse Tung (oggi sepolto in un mausoleo a sud della Piazza). L’ insieme dei palazzi imperiali, cinto da un alto muro rosso cupo e vietato un tempo a chi non faceva parte della corte, era chiamato Città purpurea o Città Proibita.

Nei pressi della Città Proibita sorge quello che è considerato il capolavoro dell’architettura cinese: la Città Proibita e il Tempio del Cielo, simboli dell’epoca passata. La Pechino di oggi, considerando l’intero agglomerato urbano, sfiora i 11.000.000 di abitanti. Rispetto al vasto territorio cinese è situata in posizione periferica, a nord est. Oltre ad essere il centro politico-amministrativo e culturale del Paese, Pechino ha assunto oggi un ruolo industriale sempre più importante.

SHANGHAI

Il suo significato è "verso il mare". Costituisce amministrativamente una municipalità soggetta al governo centrale, equiparata, come Beijing, Tianjin e Chongqing, alle province. É Ia più popolosa città della Cina, posta lungo Ia riva destra del fiume Huangpu. La sua fortuna è dipesa dalla sua posizione in prossimità del mare e dal suo grande porto aperto ai traffici di tutto il mondo.

È centro industriale e commerciale di primissimo piano (industria siderurgica e tessile, cantieri navali, fabbriche automobilistiche).
Le sue origini storiche risalgono alla dinastia Song. Il destino di Shanghai fu giocato nel 1842, quando, in seguito al trattato di Nanjing (che concluse Ia Guerra dell'Oppio fra la Cina e l'Inghilterra), quest'ultima impose che il porto della città venisse aperto al traffico marittimo internazionale, obbligando la città ad ospitare varie Concessiani straniere (inglese, francese, americana).

SHENYANG

(Mukden): sede della dinastia Tartara degli Yuan. Dal 1625 al 1644 fu la capitale dei sovrani mancesi prima che conquistassero la Cina. Di quest'epoca conserva notevoli testimonianze architettoniche.

Contesa durante la guerra civile tra nazionalisti e comunisti, Shenyang subisce rilevanti distruzioni e vede dimezzare i suoi abitanti. Dal 1949 ad oggi, sono state installate industrie per la produzione di auto, aerei, locomotive, turbine e trasformatori elettrici, fonderie di rame, zinco e piombo. Il tessile e la conservazione dei prodotti alimentari sono due settori in costante sviluppo e di notevole peso economico nella provincia.

giovedì 24 maggio 2007

La famiglia in Cina...ieri e oggi



Prima...
Un tempo la maggior parte dei figli nasceva in casa, e ad assistere al parto c’era solo una donna esperta che girava nel villaggio(molti, quindi, morivano).
Le persone si sposavano ad un’età molto giovane, anche a 13 anni e, prima del matrimonio, i due sposi non si conoscevano in quanto erano i genitori, con l’aiuto di un mediatore, a trovare lo sposo o la sposa.
Era tradizione che la famiglia dello sposo pagasse quella della sposa, in soldi se era in città, in bestiame se era in campagna e nella famiglia ricca si poteva avere più mogli.
La donna doveva sempre stare in casa, non doveva uscire, né conoscere gli uomini e, per il giorno del matrimonio, si faceva una festa durante la quale la donna indossava un abito rosso.
Se il marito voleva divorziare era sufficiente che scrivesse una lettera alla moglie dicendole che la abbandonava;l’uomo aveva e ha ancora molta autorità rispetto alla donna.
Un tempo alle bambine con l’età di 9/10 anni venivano fasciati i piedi, per impedirne la crescita. Quest’operazione era molto dolorosa ma, arrivate all’adolescenza, venivano loro tolte le fasce e avevano ancora un piede piccolo. Camminando con un piede minuscolo avevano un’andatura originale, che veniva considerata bella ed elegante per una donna.

Oggi...
Adesso i bambini nascono tutti all’ospedale quindi c’é un minor pericolo di morire appena nati e le persone si sposano dai 18 a i 26 anni.
Gli sposi si conoscono molto prima del matrimonio, che non è combinato dai genitori, ma dalla coppia e non vi è più la tradizione che la famiglia dello sposo paghi la famiglia della sposa.
Le donne sono libere di uscire fuori di casa, frequentare gli uomini,indossare per il matrimonio un vestito occidentale tradizionale; inoltre il matrimonio è solo civile e, quindi, la coppia si sposa in comune.
Adesso per divorziare bisogna andare in tribunale e rivolgersi ad un giudice e la pratica arcaica della fasciatura dei piedi è quasi scomparsa.
In conclusione si può affermare che in Cina sono cambiate molte cose,come il ruolo della donna: più libera ma sempre meno potente rispetto all'uomo.

martedì 22 maggio 2007

Festività...


Festa di Primavera
La Festa di Primavera o Festa per il nuovo anno e' la piu' importante festivita' del calendario cinese. Si festeggia per le prime due settimane del nuovo anno lunare. Le case e i negozi interamente decorati, costumi, scritte, strumenti musicali a celebrare la ricorrenza, i cinesi intraprendono in questo periodo lunghi e faticosi viaggi. Le celebrazioni terminano con la Festa delle lanterne in cui le strade vengono tappezzate di lanterne multicolore, come dalla tradizione Han.

Festa di Tiancang
Si festeggia nel ventesimo giorno del primo mese lunare. La festa, dedicata a Tiancang, e' propiziatoria per i buoni raccolti dell'anno da parte dei contadini cinesi.

Festa della nascita di Guanyin
La divinita' di Guanyin, probabilmente la piu' importante della Cina, e' celebrata, maggiormente nei templi taoisti, il diciannovesimo giorno del secondo mese lunare.

Festa del 4 e 5 aprile
Il Festival Qingming e' la festa dei morti, il tempo della visita alle tombe degli antenati e delle celebrazioni dei defunti.

Festa delle barche in forma di drago
Il quinto giorno del quinto mese lunare, in giugno o luglio, le gare delle barche in forma di drago vengono organizzate per celebrare il poeta Qu Yuan. Le celebrazioni piu' famose e spettacolari avvengono a Yueyang nello Hunan e a Hong Kong. Durante la festa viene cucinato per accompagnare le celebrazioni lo zongzi.

Festa lunare
Il quindicesimo giorno dell'otavo mese del calendario lunare, settembre o ottobre, i cinesi celebrano la luna in una festa nota anche con il nome di Festa della meta' dell'autunno. E' tempo di riunioni familiari con fuochi d'artificio, lanterne e i celebri Dolci della luna, biscotti con zucchero, sesamo e nocciole consumati con l'accompagnamento di moutai. Gli stessi dolci vengono preparati in modo leggermente diverso in Hong Kong.

Festa del doppio 9
Il "9" e' il numero associato allo yang, principio dell'energia maschile. Il nono giorno del nono mese del calendario lunare vengono celebrate le qualita' associate al principio, quelle dell'assertivita' e della forza, oltre che essere il tempo della distillazione delle bevande alcoliche.

Festa di Confucio
La nascita, il 28 settembre, di Confucio e' celebrata in tutti i templi del confucianesimo. Di particolare interesse una visita a Qufu, nello Shandong, dove, nella patria di Confucio, vengono organizzate importanti ed elaborate cerimonie commemorative.

domenica 20 maggio 2007

Alle radici della terra di mezzo...Confucio


Pensatore cinese (Chuehli, Shantung 551 circa - Chufu, 479 a.C.).

Il suo vero nome era K'ung Ch'iu; dai discepoli fu chiamato K'ung Fu Tzu o "Venerato Maestro K'ung", nome che i primi missionari latinizzarono in Confutius, da cui l'italiano Confucio. Dopo aver ricoperto varie cariche, Confucio divenne ministro della giustizia del feudatario di Lu, ma non essendo i suoi consigli accettati da questi, scelse la via dell'esilio ed andò errando per tutta la Cina nell'inutile ricerca di un principe che applicasse i suoi principi etico-politici.


Tornato a Lu, fondò una scuola ed ebbe numerosi discepoli. Confucio non si atteggiò mai a fondatore di una scuola filosofica, nè volle istituire una religione nuova: andava, invece, ripetendo di voler "trasmettere e non creare, studiando ed amando le istituzioni dell'antichità". Ipotizzò un antico periodo aureo in cui saggi sovrani governavano la Cina e cercò di ristabilire tale modello mediante lo studio ed il miglioramento etico dell'individuo: il sistema filosofico-politico da lui auspicato prese il nome di confucianesimo. La tradizione gli attribuisce la redazione di alcuni dei ching o libri canonici. Numerose sono le leggende che fiorirono intorno alla sua persona, come quella creata dai taoisti che favoleggiarono di un suo ipotetico incontro con il loro caposcuola, Lao-tzu. Molti aneddoti sulla sua vita, abbastanza attendibili perché raccolti in epoca di poco successiva alla sua morte, sono compresi in uno dei libri canonici, i Lun-yu o Dialoghi. Da tale opera sappiamo come Confucio morisse convinto dell'inutilità del suo insegnamento, non avendo trovato principi disposti ad accettarne le idee e non essendosi verificati quei fatti sovranaturali che, secondo quanto dicevano gli antichi Cinesi, avrebbero dovuto precedere la scomparsa di un genio.
Ma l'influsso di Confucio, se fu di poco conto durante la vita, divenne grandissimo dopo la sua morte. Gli furono edificati templi in tutta la Cina per onorarne la memoria e per due millenni il suo pensiero rimase la materia di studio per ogni cinese che intendeva dedicarsi alla cosa pubblica. Ma all'inizio del sec. XX la critica e soprattutto i nuovi avvenimenti storici ne hanno drasticamente ridimensionato la portata, mettendo in evidenza il suo sostanziale conservatorismo e imputandogli la cristallizazione della società cinese.